Ricordi Indelebili
La Sportiva non era soltanto
un posto dove lavorare.
Era spesso luogo di ritrovo,
di amicizie e un’opportunità
di viaggiare.
testo di Floriana Deflorian
H o il piacere di raccontare alcuni momenti che per me sono indimenticabili, vissuti nei primi anni di lavoro. Nella primavera del 1959 sono entrata a far parte della allora piccola ditta La Sportiva, ero la prima apprendista donna e come mia insegnante c’era Pia, cugina di Francesco. Durante i miei primi tentativi di lavoro, tant’era la mia voglia di imparare e perfezionarmi, mi ricordo che una volta le dissi: «quando saprò cucire come te, sarò la ragazza più felice del mondo».
Una vera soddisfazione fu quando aprii la mia prima busta paga, dentro oltre al denaro guadagnato c’era un biglietto scritto da Francesco in cui diceva: «La paga sindacale sarebbe di lire 10 all’ora, ma dal momento che sei brava ne meriti 15». Una grande gratificazione.
Un altro aneddoto: Francesco ci chiese di portare a termine in giornata tre modelli di scarponi, che servivano per la fiera di Milano. All’epoca era sì importante il lavoro, ma anche l’andare in chiesa e quella sera io e altre due colleghe dovevamo recarci a funzione. Allora decidemmo di fare tutte e due le cose e così, dopo la preghiera, ci fermammo a lavorare portando a termine, con molta precisione, i tre modelli e mettendoli, poi, in bella mostra sul tavolo. Conclusione: il grazie di Francesco ricevuto il mattino dopo, mi risuona ancora nelle orecchie.
Questo succedeva a Tesero, poi, ci siamo trasferiti a Piera. Io passai caporeparto ed insegnai a un sacco di ragazze il mestiere di cucire tomaie. La ditta piano piano si espandeva e si migliorava. Si lavorava tanto, dal lunedì mattina al sabato pomeriggio, ma a me piaceva, ero a contatto con tante persone, c’era tanto da creare, discutere, ragionare e anche perché Francesco ogni tanto ci regalava un qualcosa di diverso: come portarci alla Fiera di Milano, dove aveva un suo stand. Ogni tanto ci portava a sciare, ci faceva un bello sconto sui capi di abbigliamento, nonché sulle scarpe che aveva in negozio e poi ogni anno, si festeggiava il patrono dei calzolai, San Crispino. In quell’occasione offriva a tutti la cena, che era seguita da una serata danzante che si protraeva fino alle prime luci dell’alba: indimenticabile!
Non posso non nominare il caro Narciso, che con i suoi consigli, ma anche rimproveri, era sempre attendo e presente. Ho lavorato alla La Sportiva dal 1959 al 1970, anno in cui mi sono sposata. Avendo vissuto i primi passi e la costante crescita de La Sportiva, vedere quale impero è ora diventata è per me una grande soddisfazione e orgoglio. Ho un ricordo stupendo di questa mia esperienza lavorativa, Francesco era sì un datore di lavoro, ma anche un grande maestro e amico, presente e partecipe ad ogni problema.
Il suo ricordo è indelebile.
Laboratorio
Il laboratorio di Piera
Festa
Una foto ricordo in occasione della festa
di S.Crispino.
Fiera
Una delle prime partecipazioni de
La Sportiva al MIAS di Milano.