QUESTIONE DI DITA. E DI SCARPE

Durante la realizzazione di Silence ho tenuto ai piedi due scarpe diverse tra loro, una Miura sul piede sinistro e una Solution sul piede destro. In generale, mi piacciono scarpe morbide e arcuate per una via particolarmente strapiombante, quindi la mia scelta si è subito orientata su Skwama o Solution. Per quanto mi trovi bene con entrambi i modelli, la Solution riuscivo a sentirla meglio, quindi ho ascoltato le mie sensazioni e l’ho infilata al piede destro. Quanto al piede sinistro, ho impiegato qualche anno a studiare la sequenza cruciale cercando di capire quale scarpa sarebbe andata meglio nel gioco di piedi, che è assolutamente fondamentale per i movimenti successivi. Senza una sequenza perfetta, non sarebbe stato possibile fare anche un solo movimento di lì in avanti. Avevo bisogno di qualcosa di preciso, affidabile e relativamente rigido. Ho provato tante scarpette diverse ma la Miura era l’unica in grado di funzionare a dovere in quella sequenza.

KATANA LACES PER IL DAWN WALL

Usare bene i piedi era la vera lotta. Pensavo di avere una tecnica di piedi piuttosto buona, sono abituato a stare su appoggi terribili, ma gli appoggi dello Yosemite sono di un livello completamente diverso. Mi spiego meglio: su una via anche soltanto leggermente strapiombante, non metti mai tutto il tuo peso sui piedi, e 99% dei 9a sono strapiombanti. Sui tiri difficili del Dawn Wall però per quasi tutto il tempo devi mettere tutto il tuo peso su delle piccolissime lamette. E questo è di fondamentale importanza, perché non riesci ad appenderti sugli appigli, sono semplicemente troppo piccoli per sostenere tutto il peso. Soprattutto, stai sugli appoggi per delle ore.

La pressione di queste lamette sui pochi millimetri di gomma delle scarpette è incredibile - può letteralmente farle a pezzi. Alla luce di questo ogni scarpa sembra troppo morbida per il Dawn Wall. Dopo aver provato numerose scarpette d’arrampicata, le Katana Laces sono state le uniche che si adattavano perfettamente. Tuttavia, dopo un paio di tentativi dovevo utilizzare lamette e carta vetrata per affinare i bordi delle mie scarpe. Lo facevo dopo ogni giornata di arrampicata, alla sera. Per ognuna utilizzavo due o tre paia di scarpe diverse e le scambiavo tra loro per non inzupparle di sudore. Per fare tutta la via, alla fine, ho distrutto sette paia di scarpe.